SALUTE: Sirmione e il segreto delle sue acque ricche di idrogeno solforato

Chi conosce il segreto delle acque termali? Ho scoperto, di recente che, al palombaro veneziano Procopio, si deve l’importanza di Sirmione. Non di certo perché ha fatto un incantesimo, bensì perché, verso la fine del 1800, ha permesso all’acqua calda di sgorgare dalle rocce, dando vita alla fonte Boiola.  Avete presente, l’acqua di Sirmione, quella che troviamo anche in farmacia come trattamento per raffreddori e mucose irritate? Si tratta di acqua meteorica, piovuta dal cielo che si è infilata nella roccia fino a raggiungere i 2500 metri sotto il livello del mare. Durante il suo iter si è arricchita di sostanze minerali, entrando in contatto con solfati, aumentando anche di temperatura. Se siete stati a Sirmione, riconoscerete l’odore acre di zolfo delle acque.  A qualcuno potrebbe dare fastidio, ma non siate schizzinosi, visto che questo odore testimonia la presenza dell’idrogeno solforato. Di cosa si tratta? Il potere curativo delle acque di Sirmione è dato proprio da questa sostanza. Siamo di fronte ad un’acqua veramente minerale, dotata di proprietà terapeutiche. E non è un luogo comune, visto che recenti studi hanno appurato che, proprio grazie all’ idrogeno solforato, alcune acque termali possono essere utilizzate come trattamento nella fase remissiva di malattie infiammatorie cutanee, come psoriasi, eczemi, acne e, attenzione, dermatite atopica. Oddio, la dermatite atopica: in incubo visto che mio figlio dacché è nato ne soffre. E’ una patologia molto complessa che spesso si manifesta anche da adulto ed è provocata da un difetto della barriera della pelle. Come mi ha insegnato Giampiero Girolomoni, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Verona che ho conosciuto proprio alle terme di Sirmione “coloro che soffrono di dermatite atopica hanno molte probabilità di sviluppare sia allergie, sia asma e rino-congiuntivite”.  Speriamo di no. Intanto curiamola, visto che, oltretutto, a quanto pare, abbiamo la possibilità di godere di una terapia naturale, priva di controindicazioni. L’ideale sarebbe quello di sottoporre Federico a un paio di cicli di 12 sedute di balnoterapia, di fangoterapia, di vaporizzazioni quando è ancora in fase remissiva: in questo modo riusciremo a prolungarne la durata. L’azione antinfiammatoria è garantita. Attenzione, perché non sto parlando di una terapia alternativa, ma complementare a quella farmacologica, qualora ce ne fosse bisogno. Come agisce quest’acqua con idrogeno solforato? Dagli studi è emerso che i batteri del microbioma dell’acqua sono capaci di produrre lipidi antinfiammatori, andando a riequilibrare il microbioma alterato della cute. Un sogno, visto che si tratta di terapia 100% naturale. In questo modo, si conserva la fase remissiva scongiurando, per lungo tempo, l’utilizzo di farmaci pesanti, come immunosoppressori.