SALUTE: Sapevate che il dolore cronico è classificata come malattia?

 Avete mai pensato ad un’esistenza senza dolore fisico? Provate a pensare alla sofferenza e al disagio che i malati vivono e non parlo di dolore che con un’aspirina o un antinfiammatorio si può calmare.

Il 28 settembre è stata istituita del Giornata Internazionale dedicata alla lotta contro il Dolore e, in occasione di questo appuntamento, la Fondazione Isal ha organizzato “Cento città contro il Dolore” una manifestazione che, giunta alla XI edizione, prevede il coinvolgimento di ben 140 postazioni italiane, ma anche straniere dove si riverseranno almeno 3mila volontari e 200 persone tra medici e infermieri per dare Voce e Ascolto a chi vive con Dolore Cronico. Come mai questa attenzione nei confronti del dolore?  Le persone devono acquisire una nuova sensibilità verso il tema del dolore cronico che deve essere considerato una vera e propria malattia di per sé e non un sintomo di qualche altra patologia. Questa è una verità percepita sulla propria pelle dai milioni di malati. Bisogna sapere che le istituzioni internazionali, quest’anno, hanno inserito il dolore cronico come patologia primaria idiopatica nel Sistema di Classificazione Internazionale delle Malattie  citando anche la pubblicazione “Pain as a Disease” del Prof. William Raffaeli, che dal 1992 si è sempre battuto affinché venisse classificata quale Malattia. Un grande. E’ vero, probabilmente, si punta a realizzare un sogno auspicando una vita gioiosa e non di dolore tragico. Ma tanto vale provare, almeno per diffondere cultura sulla possibilità di prevenire la tanto odiosa malattia.

“Cento Città contro il Dolore”, insignita nel 2016, 2017 e 2018 della Medaglia del Presidente della Repubblica quale premio di rappresentanza, si conferma un evento di grande rilevanza sociale e scientifica. Attenzione, perché stiamo parlando di grandi numeri, visto che sono  più di due milioni gli italiani affetti da Dolori Cronici Incurabili e obbligati a una vita tragica. Dolori spesso generati da interventi di amputazione, ictus o traumi stradali con lesioni spinali o del sistema nervoso. E sono le donne a patire talvolta delle manifestazioni dolorose più gravi, come la Fibromialgia, la Vulvodinia e la Cistite interstiziale, che portano a vivere una vita fragile nell’incertezza sia di diagnosi che di cura: una cura complessa e troppo, troppo spesso inefficace. Cosa chiede Fondazione Isal? L’ambizione è quella della definizione di un Piano straordinario di Ricerca per giungere a conoscenze capaci di soddisfare il bisogno essenziale di Diagnosi e Cure di precisione nelle sindromi dolorose complesse e incurabili e di un programma diffuso di Prevenzione personalizzata. Sono oltre 13 i milioni di malati in Italia e ben 80 milioni in Europa che ambiscono ad essere informati sugli strumenti esistenti per sconfiggere il Dolore Cronico. Un’urgenza, direi.

Avrete sentito parlare dei Centri di Terapia del Dolore. In Italia sono più di 300 attivati dal Sistema Sanitario Nazionale. Ma non basta, visto che oggi solo una minoranza della popolazione conosce la loro esistenza e ha ricevuto una cura adeguata presso un Centro specialistico. Spiega il Professor William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL: “Quasi l’80% delle sindromi dolorose è curabile: questo il grande messaggio di speranza che sottende alla Giornata ‘Cento Città contro il Dolore’. Con trattamenti specifici e adeguati, che vanno dall’utilizzo di farmaci, alle pratiche infiltrative e agli impianti di device per la neurostimolazione, la quasi totalità delle persone con Dolore Cronico può migliorare nettamente la qualità di vita propria e delle persone che le circondano. 

La Giornata sarà anche l’occasione per approfondire e sostenere i progetti della Fondazione grazie al fitto programma di eventi, convegni, incontri aperti e visite gratuite agli ambulatori di terapia del dolore, disponibile sul sito www.fondazioneisal.it a partire da metà settembre.

Tutte le donazioni ricevute durante la Giornata saranno devolute ai progetti di ricerca promossi dalla Fondazione ISAL (http://www.fondazioneisal.it/le-nostre-ricerche/), e all’organizzazione degli incontri e dei convegni informativi annuali che organizza.

La manifestazione verrà realizzata con il sostegno tecnico di Alaska Sas, Di Nino Trasporti, Don Giovanni S.r.l., Pfizer e Fratelli Terzini.