SALUTE: LA DIETA SPERIMENTALE CHE COMBATTE IL TUMORE AL SENO

 CONTRO IL TUMORE AL SENO LO STUDIO BREAKFAST

Siamo nel pieno di ottobre, il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno; presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT), tempo fa, è stato avviato uno studio per offrire risposte in più a quelle donne che, tra i 18 e i 75 anni, con una diagnosi di tumore del seno triplo negativo senza metastasi, come unica strategia per fermare il cancro hanno a disposizione solo l’intervento chirurgico. A loro è rivolto lo studio Breakfast per dimostrare l’efficacia della dieta mima-digiuno ciclica, da sola oppure in associazione al farmaco antidiabetico metformina, in pazienti sottoposte a chemioterapia. Occorre sapere che il 15-20% dei tumori del seno è di tipo triplo-negativo. Si tratta del più aggressivo tra le forme di cancro della mammella, con un maggiore tasso di recidiva entro i primi cinque anni dalla diagnosi e con terapie ancora poco soddisfacenti nel contesto della malattia metastatica.

 LA DIETA SPERIMETALE

 Lo studio BREAKFAST prevede il coinvolgimento di 90 donne: al fine ai aumentare la capacità della chemioterapia che, in situazioni di assenza di tumore invasivo perché asportato, produce l’azzeramento delle cellule tumorali vitali, è stata elaborata la dieta sperimentale. Ovvero? Cibi freschi della nostra alimentazione mediterranea a basso contenuto di carboidrati e di proteine, con un apporto calorico pari a circa 1800 Kcal suddivise in cinque giorni, la dieta viene ripetuta ogni 21 giorni per otto cicli, in parallelo alla chemioterapia. Nello specifico, quali sono questi alimenti? Gli alimenti che costituiscono la dieta consistono essenzialmente in verdure – prevalentemente insalata, zucchine e verdure a foglia verde - olio di oliva e frutta secca perché è ricca di grassi “buoni”. Non ci sono invece carote, zucca o patate a causa del maggiore contenuto in carboidrati. No anche alle proteine di ogni genere, cioè carne, pesce, formaggi e legumi. “Tale regime dietetico risulta in grado di produrre profonde modificazioni del metabolismo di zuccheri, aminoacidi e acidi grassi, colpendo in tal modo il metabolismo della cellula tumorale”, interviene Claudio Vernieri, medico oncologo presso la Breast Unit del Dipartimento di Oncologia Medica ed Ematologia diretta dal Prof. de Braud di INT e Group Leader del programma “Riprogrammazione metabolica nei tumori solidi” in IFOM - Istituto, Fondazione FIRC di Oncologia Molecolare. E’ stato recentemente pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Nature Communications un meccanismo molecolare cruciale per modulare la dipendenza delle cellule tumorali dal glucosio, identificando anche un rapporto di causa ed effetto tra l’integrità del DNA e il metabolismo del glucosio. Questo studio apre la strada all’individuazione di approcci metabolici specifici in abbinamento alle terapie convenzionali per aumentarne l’efficacia.  

L’ACCOPPIATA VINCENTE: DIETA E METMORFINA

Un braccio dello studio BREAKFAST prevede la somministrazione della metformina, un farmaco antidiabetico ben noto dalla possibile attività antitumorale. Quindi, l’alimentazione ad hoc può essere considerata un farmaco?  Obiettivo dello studio BREAKFAST è di avere delle risposte su quanto realmente la restrizione calorica glucidica e proteica, ciclica e utilizzata come se fosse un farmaco, possa migliorare l’impatto della chemioterapia nelle donne con tumore del seno triplo negativo, da sola e in associazione all’antidiabetico metformina. La dieta è innovativa è composta da ortaggi della tradizionale alimentazione mediterranea e frutta secca, in un mix calibrato di vitamine, minerali e grassi “buoni”, senza l’aggiunta di integratori. Inoltre, la combinazione tra dieta ipoglicemizzante e il farmaco antidiabetico metformina fonda i presupposti su dati sperimentali che emergono dai laboratori di ricerca di IFOM e di IEO che dimostrano i meccanismi molecolari alla base della glucosio-dipendenza dei tumori e l’efficacia dell’abbinamento della metformina a una restrizione calorica.