Se non siete vegetariani, né vegani, nemmeno fruttariani. né crudisti, insomma, se amate la carne, sappiate che quella di maiale sta per diventare un prodotto d’eccellenza, sia per la sorprendente piacevolezza sotto il palato, ma anche per la salute del consumatore Per carità, per me lo è sempre stato, visto che amo i prosciutti e adoro le costolette di maiale al forno; e che dire dei salami? Peccato averne dovuto fare a meno per questioni di salute, ma d’ora in poi si va al recupero, visto che proprio la carne di maiale, diventerà un prodotto che sintetizza al meglio il piacere, il gusto e il benessere. Cosa significa? E’ stato presentato il risultato di un esperimento, partito una decina di anni fa, con l’obiettivo di aumentare la quantità di Omega 3, all’interno delle carni di maiale. Avete presente i famosi acidi grassi essenziali che il nostro corpo non riesce a sintetizzare, ma dei quali abbiamo un grande bisogno per prevenire malattie cardiocircolatorie, per tenere a bada il colesterolo, per contrastare le infiammazioni, per favorire la vitalità delle cellule nervose e per scongiurare altri problemi di salute? La prima azienda a celebrare il matrimonio tra gusto e salute nella carne di suino è Cura Natura di Castelvetro di Modena dove, allevatori con una vocazione alla ricerca, al benessere e alla salute, hanno nutrito i maiali con un mix interessante di ingredienti, nato dallo studio e dalla ricerca del gruppo Ferri, impegnato a fornire da tempo alimenti zootecnici agli allevamenti di Cura Natura e non solo. Bingo. La ricetta studiata dai nutrizionisti, che vede oltre a prodotti vegetali, minerali e vitamine, i famosi semi di lino, considerati tra i maggior fornitori di “grassi buoni”, è riuscita a innalzare il contenuto di Omega 3 nella carne dell’animale, rendendola importante e necessaria nella dieta dello sportivo, ma anche dell’anziano e del bambino: carne di maiale per tutti, dunque. Il progetto etico Omega 3 siglato da Cura Natura, dal gruppo Ferri e dall’associazione francese Bleu Blanc Coeur, si chiude con l’attività distributiva della rete Prosus, completando così una filiera che garantisce suini No Ogm e Antibiotic Free. Quindi, fate attenzione: non eliminate più il grasso del prosciutto o dalla braciola. L’altra sera è stato Luca Marchini, executive chef del “Pavarotti Restaurant Museum” a educarmi ad apprezzare le parti più grasse della carne di maiale, proponendo dei tagli succulenti e interpretati con semplicità. A partire dalla braciola impanata con salsa ai cipollotti e olive nere, per proseguire col risotto al Parmigiano Reggiano con salsiccia e aceto balsamico di Modena; pochi elementi, ma tanto piacere sotto il palato, come quando ho gustato la coppa di maiale cotto al forno a legna accompagnata alla salsa di piselli e germogli. Creando dei piatti semplici, nel rispetto della sua sapienza da chef pluristellato, Luca Marchini, valorizzando la materia prima e l’ingrediente principale, ha contribuito a promuovere dei tagli di suino specialmente buoni e sani, morbidi e succulenti, come la costoletta di maiale brasata nel Lambrusco. Una vera emozione. Spero al più presto di poter mettere in padella un taglio di maiale con marchio Bleu-Blanc-Coeur Italia. Il risultato non potrà di certo essere eccellente come i piatti dello chef Marchini, ma almeno la materia prima è garantita.
