MANGIARE FUORI CASA: Al Mes Amis, fantasia e cordialità. Provare per credere

Piatti gustosi, fantasie di sapori, di gusti, di colori, abbinamenti azzardati; cercare di accontentare il cliente e il suo palato, spesso sorprendendolo con elucubrazioni gastronomiche, è senza dubbio l’arte dello chef, ma quanti sono i ristoratori, invece, che puntano anche all’arte del ricevimento? Anna Bozzano,  proprietaria da maggio del 2014 del ristorante "Mes Amis – Gli amici della buona tavola", di via Giovanni da Procida , ristoratrice di professione, dal classico imprinting della vecchia scuola, con lo sguardo sempre rivolto al cliente, senza perdere di vista le attività dello chef in cucina, l’altra sera mi ha invitata nel suo locale.  La luce delle lampade, ma anche delle pareti sobrie e delle tovaglie bianche, erano in piena sintonia con il sorriso e la cordialità di Anna che, stappando un Cervaro della Sala, prodotto in Umbria con uve chardonnay e grechetto, affinato in barrique e poi in bottiglia, ha fatto gli onori di casa con raffinatezza. Essendo martedì sera, non pensavo, sinceramente, di trovare quasi tutti i tavoli impegnati: la cinquantina di commensali cenavano con grande discrezione e con garbo, nel rispetto di un ambiente concepito per accogliere, per invitare e convitare.  Un tutt’uno con Anna: confortevole, elegante, senza eccessi, pulito.  L’agio era sovrano: Anna con semplicità e professionalità, ha trovato la chiave giusta per creare il preciso comfort per chi sta per sperimentare la cucina dello chef.  Ma prima l’ardua scelta consultando la carta dove, tra gli antipasti di pesce, il branzino marinato al lime con pomodorini e olio al peperoncino cercava di mettere in ombra la tartare di tonno con sesamo, cipollotto stufato e crescione. L’imbarazzo della scelta, visto anche le interessanti proposte degli antipasti di carne come il prosciutto cotto Nero di Trieste al coltello con Kren, ma anche quelle vegetariane come il flan di zucchine con crema al parmigiano tartufata. E che dire dell’insalata di carciofi? Scelto: vitello tonnato e un assaggio di polpo arrostito con insalata di fagiolini, patate e pesto. Tanto per gradire. Tra i primi, nell’indecisione, ho seguito il consiglio di Anna: la Pasta del Mes Amis, ovvero fusilli alla Norcina con salsiccia e tartufo nero mantecati nella forma di parmigiano, sotto i miei occhi. Uno spettacolo da vedere, ma anche da gustare. La prossima volta vorrei assaggiare gli spaghetti quadrati      alla carbonara di mare. O i rigatoni cacio e pepe con guanciale croccante. Il menu cambia stagionalmente, prova inconfutabile che lo chef del Mes Amis preferisce “il fresco”. Chi è quest’artista? Si tratta del giovane e talentuoso abruzzese Antonio Linguini, allievo di Sergio Mei che ha offerto il proprio contributo per lanciare il ristorante nella giusta direzione. Sull’onda tracciata da Mei, il menu realizzato per mano di Linguini, propone piatti che celebrano ogni volta quel connubio magistrale tra la sapienza nella scelta di materie prime di elevata qualità e l’abilità di esecuzione, guidata dalle giuste regole della proporzionalità tra ingredienti e aromi mediterranei, sempre freschi e ben selezionati. Tra i secondi, di carne e di pesce, ho optato per un fritto misto di baccalà, alici, gamberi e verdure. La Cantina è ben fornita e accoglie etichette e vini di produzione italiana e qualche eccellenza straniera, ma a me è bastato il pasteggiare con il vino elegante e strutturato dall’intenso profumo di agrumi, scelto da Anna all'inizio della cena. Scusate se è poco.