Evviva la Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare. Sembra
fuori da ogni logica, ma dobbiamo essere coscienti che, ogni anno, noi italiani
sprechiamo 1,3 miliardi di tonnellate di cibo all’anno, l’equivalente di 1/3
della produzione mondiale. Tanta roba, vero? Non riuscite a quantificare il
dato? Allora, forse è più chiaro se parlo di quei 65 kg di cibo pro capite che,
a casa, ogni anno, buttiamo. Senza valutare quello che si getta nei ristoranti,
nei negozi. Cibo sprecato, ma anche cibo perso, se consideriamo che in Italia il 2%
del cibo viene perso prima di venderlo. E' brutto, è rovinato, non risponde agli standard. Le prospettive non sono di certo
ottimistiche, visto che, secondo le stime, entro il 2030 saliremo a circa 2,1
miliardi di tonnellate(+61,5% rispetto a oggi), con ulteriori danni a livello
sociale, economico e ambientale. Che brutto scenario. E’ quello che ci presenta
Fondazione Barilla Center for Food e Nutrition che, proprio in occasione della
Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare, il 5 febbraio, mostra un
fenomeno drammatico e che ci allontana dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
(SDGs) dell’Agenda 2030 dell’ONU. “Il 30% dei cereali prodotti, il 35% del
pesce pescato, il 45% di frutta e verdura coltivata, il 20% dei prodotti
lattiero-caseari e il 20% della carne vengono gettati ogni anno. Un danno
per il Pianeta, che ci fornisce le sue risorse, un danno economico - per
aziende e famiglie - e sociale, visto che con 1/4 di quel cibo potremmo sfamare
i circa 821 milioni di persone nel mondo che non hanno possibilità di mangiare.
Questo dimostra l’urgenza di dar vita a una rivoluzione alimentare, che
passi però da azioni concrete e da una adeguata educazione che ci aiuti a
prevenire questo fenomeno”, spiega Anna Ruggerini, Direttore Operativo
della Fondazione Barilla. Una volta i
nostri nonni ci insegnavano a pensare a “quelli che muoiono di fame” per farci
finire la pietanza che avevamo nel piatto. E in effetti, anche oggi, la lotta
contro lo spreco alimentare viene combattuta anche per sconfiggere la fame.
Basterebbe, ad esempio, ridurre lo spreco del 25% a livello mondiale per
sfamare le persone malnutrite. Questo è solo uno degli obiettivi di Sviluppo
Sostenibile dell’Onu. Quali sono gli altri? Ridurre lo spreco potrebbe contribuire
a combattere la povertà. Eppure, quanto cibo si butta, ad esempio, nelle mense
scolastiche? Per questo è importante promuovere presso le istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado, percorsi mirati all’educazione alla
sostenibilità per favorire anche una cultura del recupero. Sarebbe utile anche adottare
i principi dell’economia circolare, anche attraverso l’innovazione, per ridurre
lo spreco alimentare. Pensiamo che quando si produce cibo, si consumano risorse
della terra: sprecando cibo, si sacrificano inutilmente queste. Difendiamo,
dunque, la nostra Terra. Senza poi contare che, grazie al risparmio che si
genera riducendo la perdita di cibo nei Paesi in via di sviluppo, si potrebbero
diminuire le disuguaglianze sia all’interno degli stessi Paesi, ma anche tra i
Paesi stessi. Noi italiani siamo sensibili e sensibilizzati verso questo
problema, tanto che non mancano occasioni di impegno privato e istituzionale
finalizzato alla redistribuzione del cibo. Oltre al danno economico, ragazzi, il
cibo sprecato provoca anche un cambiamento climatico dovuto a quell’8% di
emissioni di gas serra del Pianeta. E quindi, cosa si può fare? Per contrastare
lo spreco alimentare, ma anche le perdite di cibo, occorre lavorare di concerto
e stipulare accordi e partenariati multidisciplinari fra governi, settore
privato e società civile a livello globale, regionale e locale. Ce la possiamo
fare, cosa ne dite? Ma intanto, noi cittadini italiani, nel nostro piccolo,
cosa riusciamo a fare? Grazie alla legge Gadda (n. 166 del 2016) si è riusciti
a limitare gli sprechi puntando alla redistribuzione delle eccedenze e alle
donazioni che sono cresciute del 21% nel primo anno di vita della legge. Tuttavia,
rimane ancora molto da fare, ad esempio, coinvolgendo la scuola. BCFN, nell’ambito
del progetto “Noi, il Cibo, il Nostro Pianeta” lanciato dalla Fondazione
Barilla nell’ambito di un protocollo di intesa con il MIUR, ha sviluppato un
approfondimento didattico dedicato al tema dello spreco e della sostenibilità. link (lezione
7), arricchito anche da una
video-lezione interattiva per i docenti. Completano i documenti una Favola di Gunter
Pauli, padre dell’economia circolare, per parlare di Food Waste
ai più piccoli, e un video dedicato aWinnow, società che da anni combatte lo
spreco di cibo.