ECOLOGIA: Zero emissioni per il 2050? il Pianeta ringrazierà Arla Foods per il suo progetto

Sapete che una delle principali cause dell’effetto serra è la presenza, nell’atmosfera, di sostanze gassose come l’anidride carbonica ed il metano? Troppa CO2, troppo diossido di carbonio, così come viene definita l’anidride carbonica dalla nuova nomenclatura, prodotta dalla combustione delle benzine, ma anche dai processi metabolici degli animali; e che dire del metano prodotto dal metabolismo di alcuni batteri che si trovano nell’ambiente e nell’apparato digerente degli animali? Senza trascurare quello originato negli ambienti delle acque stagnanti: risaie, stomaci dei ruminanti. Incredibile, ma vero. Ecco perché, per limitare il danno provocato all’ambiente, alcune aziende stanno lavorando per ridurre le emissioni di gas serra, fino ad azzerarlo. Un sogno, un’utopia? Eppure, c’è chi ci sta provando da anni con grandi risultati. Come Arla Foods,  la quarta azienda lattiero-casearia al mondo che, fondata nel 1881, oggi proprietà di ben 10.300 soci-allevatori di sette paesi del Nord Europa ha lanciato il progetto “Carbon net zero 2050”, cercando di rendere la sua produzione ancora più sostenibile, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 30% per kg di latte nel prossimo decennio e arrivare a caseifici a zero emissioni di carbonio entro il 2050.

E pensare che già dal 1990 ad oggi, gli allevatori hanno ridotto del 24% le emissioni per kg di latte e oggi hanno una densità media di emissioni pari alla metà di quella mondiale. Senza trascurare che la Cooperativa dal 2005 ad oggi ha tagliato del 22% le emissioni di CO2 della sua attività lavorando, ad esempio, sulla logistica dei trasporti e sugli imballaggi. Ottimo risultato, soprattutto in virtù del fatto che Arla ha aumentato di oltre il 40% la produzione di latte. Virtuosismo straniero, lungimiranza? Forse Arla vorrebbe investire sul futuro dei nostri figli e dovrebbe essere considerata un modello. E attenzione, perché il piano “Carbon net zero 2050” copre l'intera catena del valore dei prodotti Arla, nessuno escluso: dalla fattoria al consumatore, alla ricerca di soluzioni sempre più efficaci per affrontare anche le variabili, dal clima, all’acqua, dall’aria alle altre condizioni naturali. Quali, ad esempio? Arla, ha studiato la migliore composizione del mangime delle mucche, riducendo, in modo consistente, le emissioni di gas naturale. Ha, ad esempio, quantificato e aumentato il carbonio catturato e immagazzinato nel suolo, migliorando così il contributo offerto dagli agricoltori nel contrastare le emissioni. Inoltre, utilizzando il letame per la produzione di biogas si riducono le emissioni e si produce energia rinnovabile. Assicurando maggiore benessere agli animali si migliora la resa del latte e si prolunga la vita delle mucche e, in questo modo, si ottiene anche una riduzione delle emissioni totali, per kg di latte, rilasciate durante l’intera vita dell’animale.
In questo percorso verso una maggiore sostenibilità Arla lavora al fianco dei suoi soci allevatori e li sostiene con interventi mirati. Tra 2013 e 2018 la cooperativa ha condotto oltre 5mila valutazioni climatiche in altrettante aziende agricole per individuare le attività a maggior impatto sull’ambiente e per migliorarle. Che dire, non facciamoci fregare dagli stranieri e, anche noi italiani, diamoci da fare. Sicuramente, potremmo sostenere questo progetto consumando i prodotti caseari di alta qualità con i marchi Arla®, Lurpak®, Castello®, Puck® e Arla PROTEIN.

Per saperne di più: http://www.mynewsdesk.com/arla-foods/pressreleases/arla-foods-aims-for-carbon-net-zero-dairy-2845602

Varrebbe davvero la pena informarsi e dare vita ad un sistema di aziende virtuoso, volto a produrre anche benessere.