ECCELLENZE: Siete invitati a brindare con lo spumante "Castellare"

Sono in molti a riempirsi la bocca di Champagne, il più delle volte, solo del nome altisonante. Ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: i francesi sono stati abili a promuovere il loro vino che anche oggi è considerato uno status symbol, associato ad eventi e a celebrazioni importanti. L’Italia, intanto non è stata a guardare e le zone vocate alla produzione vinicola hanno accettato la sfida di trovare un “bollicine” all’altezza. Secondo me, la sfida è stata vinta da tempo e non dobbiamo più dimostrare nulla a nessuno. Non una vittoria, ma un vero trionfo, se si pensa all’attenzione e alla dovizia con la quale certi viticoltori alambiccano vitigni producendone vini pregevoli. Avete mai sentito parlare dello Spumante di Fabriano? E del medico Francesco Scacchi che nel capitolo XXI parla dello spumante e delle tecnica per realizzarlo, distinguendo i vini che fanno bene e quelli che invece nuocciono alla salute? E’ curioso scoprire che a Fabriano già nel 1600, ben 50 prima del Don Perignon, si parlasse di spumante. Proprio partendo dal testo latino di Scacchi, recentemente scoperto, che offriva consigli sui metodi di spumantizzazione per ottenere vini “mordaci”, “tittillanti” e “razenti” il viticoltore e agronomo Francesco Sbaffi di Fabriano ha dato vita al suo bollicine “Castellare”, un brand collettivo che coinvolge numerose aziende della zona marchigiana. Come spumantizza Francesco Sbaffi? Trattando gli scritti di Scacchi in modo filologico, l’enologo Sbaffi segue i suggerimenti dell’autore: aggiunge i mosti per fare rifermentare i vecchi vini, già imbottigliati da qualche mese.  Niente saccarosio, niente zuccheri aggiunti: solo mosto e tanta passione, quella che identifica una terra ricca e piacevole, come il resto dei suoi prodotti. Dal vitigno autoctono Sangiovese, nasce così lo spumante Rosé, tanto richiesto oggi grazie al suo gusto aromatico, mentre dal vitigno, sempre del territorio Chardonnay si ottiene uno spumante classico, dal gusto piacevolmente rotondo. Sbaffi, esperto enologo, guarda avanti. Non vuole diventare ricco, non vuole conquistare il mondo con il suo vino. Il suo desiderio è quello che gli amanti del buon bere, dopo aver brindato con uno spumante Sbaffi, parlino di un territorio magico e raccontino del fascino di una zona rigogliosa e produttiva.