Anche se la mia nutrizionista mi ha detto di andarci piano con i latticini che io adoro, passando davanti alla Latteria Sociale di Vipiteno, nella meravigliosa valle Wipptal, non ho potuto fare a meno di fermarmi. Chi non conoscer lo yogurt Sterzing- Vipiteno, quello cremoso che si trova, ormai, ovunque, al gusto di stracciatella, ma anche alla frutta – e che frutta, visto la zona dove viene prodotto lo yogurt – all’ albicocca, all’amarena e chi più ne ha più ne metta, bio compresi? Ogni tanto, per questione di linea, mi concedo quello con meno grassi, ma solo perché la bontà del prodotto non viene compromessa e soddisfa, comunque, la mia golosità. La Latteria di Sterzing, la traduzione in tedesco di Vipiteno, nata nel 1884, a 1400 metri di altitudine, raccoglie 150mila litri di latte al giorno da più di 600 contadini che accudiscono il loro bestiame facendolo pascolare in libertà, dando vita ad uno spettacolo paesaggistico che, per me milanese, è davvero incantevole. Peccato che a Milano, il latte di Vipiteno non arrivi, perché è davvero buono. Alla Latteria oltre a fare merenda con uno dei 15 milioni di yogurt che vengono prodotti al giorno, senza coloranti né conservanti, ho preso della panna fresca e un paio di litri di latte da portare a casa. Ho avuto l’opportunità di entrare nello stabilimento, una struttura all’avanguardia certificata sia per qualità, sia per sicurezza igienico-sanitaria. Ecosostenibilità: sì perché per fare funzionare lo stabilimento viene utilizzata solo energia idroelettrica prodotta dal loro impianto fotovoltaico. Certo, avrei potuto prenderlo già pronto, ma volete mettere la soddisfazione di lavorare una materia prima così interessante? Una volta arrivata a Milano, infatti, ho cercato la ricetta per preparare il burro con quella magnifica panna dentro la quale mi sarei fatta un tuffo. L'ho montata e poi ho aggiunto acqua fredda. Dopo averla ancora centrifugata, ne ho fatto dei panetti che ho lasciato in acqua fredda per un’oretta. Non potete nemmeno immaginare che delizia. La mattina, sulla fetta biscottata, ricoperto dalla marmellata di arance che quest’inverno ho preparato per addolcire mio marito, è un trionfo di bontà e di genuinità. Sapere che il burro che sto utilizzando ora in cucina, anche per condire la pasta in bianco dei ragazzi, deriva dalla panna dell’Alto Adige ed è privo di altre sostanze, per me è una sicurezza.
