ALIMENTAZIONE: PARTIAMO DALLA FARINA, QUELLA VERAMENTE BIO

Sarà che ho avuto la fortuna di conoscere da vicino il meraviglioso mondo di Girolomoni, fatto di natura, di profumi e di rispetto per l’ambiente e per la salute, sarà perché mi sto rendendo conto di come sia sempre più difficile mangiare in modo sano, sta di fatto che sto rivoluzionando, anche se faticosamente, il mio modo di alimentare la mia famiglia. Sono bastati due giorni a contatto con la famiglia del fondatore della Cooperativa Agricola Girolomoni per rendermi conto di come il mercato abusi ampiamente del termine “Bio”. Fu Gino Girolomoni nel 1971, allora giovane sindaco del comune di Isola del Piano (PU), a promuovere iniziative volte a valorizzare e sostenere l’antica civiltà contadina. Un visionario, dalla lungimiranza raffinata che contribuì a rivoluzionare il modello di agricoltura della zona. Oggi, con i 300 agricoltori, cinquanta dipendenti e con 12 milioni di fatturato (anno 2018), la cooperativa Gino Girolomoni, dopo aver contribuito in modo sostanziale allo sviluppo del biologico in Italia, rappresenta, uno dei punti di riferimento più importanti del panorama del biologico del nostro Paese.  Ma biologico vero, sia di nome, sia di fatto. Lo dimostra la recente apertura del nuovo molino a Isola del Piano: il 26 agosto è infatti entrato in funzione il nuovo impianto di molitura della Cooperativa agricola Gino Girolomoni, direttamente collegato al pastificio. Un progetto ambizioso quello dei Girolomoni che  permette alla cooperativa di chiudere la filiera, diventando il primo pastificio bio italiano a controllare l’intero ciclo produttivo, dal seme al piatto. Mica bruscoline. Quando mai è accaduto? Alzi la mano chi non abbia mai acquistato un chilo di farina al supermercato senza riserve. Chissà da dove verrà, ma sarà italiana? Chi l’avrà prodotta? Magari è stata solo confezionata in Italia. Chissà quanti chilometri ha fatto. Chissà in quali campi hanno coltivato il grano. Insomma, dubbi leciti: siamo abituati alle fregature. E spesso preferiamo restare nel dubbio, anche se la nostra salute ci presenta il conto. La famiglia Girolomoni continua i suoi investimenti per la salute del consumatore:  si  tratta di un investimento da oltre 3 milioni di euro, per una potenzialità produttiva di farina di 100 tonnellate al giorno e di 20.000 tonnellate all’anno. Con questo nuovissimo molino trova pieno compimento il sogno del fondatore della Cooperativa, Gino Girolomoni. Ora, infatti, sarà possibile controllare la lavorazione del grano in ogni fase, dalla semina alla coltivazione, dalla raccolta allo stoccaggio, dalla pulitura alla macinazione, per ottenere una semola “cucita” su misura e garantire così un gusto unico alla pasta Girolomoni®.   Questo sì che è un progetto serio. Pensate, l’impianto macina il grano preservando le proprietà organolettiche dell’intero chicco, dalla crusca al germe, senza che venga aggredito o surriscaldato. Per far questo è essenziale rispettare i tempi lenti della macinatura prima e dell’essicazione poi. Inoltre, Girolomoni sta lanciando sul mercato anche la farina di ceci biologica, in formato da 400, macinata a pietra e prodotta con ceci coltivati in Italia, recuperando i più piccoli e quelli spezzati, perché non vadano perduti. Vi serve altro per stare bene?