ALIMENTAZIONE: COME SOPRAVVIVERE A PRANZI E CENONI CON GOLOSA SAGGEZZA


Sembra che a Natale si debba mangiare a basta. Nonostante le buone intenzioni inziali, è difficile resistere alle lusinghe dei piatti succulenti natalizi a alle dolci e degne chiusure degli appuntamenti gastronomici. Basterebbe stare attenti e seguire alcuni accorgimenti strategici che eviteranno di farvi angosciare dal senso di pentimento. In effetti, lasciamo i fioretti al periodo pasquale e godiamoci le feste concedendoci qualche trasgressione, purché sana. Come? Ho conosciuto Emanuela Caorsi, la prima nutrizionista olistica d’Italia che mi ha offerto alcuni consigli importanti, tra i quali quello di valutare la qualità e la provenienza del cibo che si mangia: il conteggio delle calorie è ormai anacronistico. Anche perché ogni persona è unica, con una sua storia medica, ma soprattutto con un vissuto e un bagaglio di emozioni che non possono essere trascurati. Ci sono, tuttavia, delle linee guida importanti da seguire. Anzitutto, per favorire il senso di sazietà e depurare l’organismo, provate ad assumere un bel piatto di verdure ricche di fibra; non parlo di quelle tristi e mosce, bensì di quelle croccanti, sfiziose e colorate. E vai che si parte: mille antipasti, chi più ne ha più ne metta e più ne mangi. Ma voi, che siete persone virtuose, sceglietene solo un paio: così riuscirete a differenziare gli alimenti nel medesimo pasto e a non appesantire la digestione: il segreto è proprio quello di assaggiare un po’ di tutto senza esagerare. E non solo per l’antipasto, ma anche per il resto delle portate. Siete arrivati alla frutta. Sapevate che la frutta a guscio contiene delle sostanze che inibiscono il funzionamento dei nostri enzimi digestivi? Noci, nocciole, pistacchi e affini: per non rischiare di rallentare la nostra digestione, basta mettere la frutta in ammollo almeno per dodici ore, per poi essiccarla; una pratica che serve per eliminare i suoi “anti-nutrienti”. Se amate la frutta fresca, invece, sappiate che a fine pasto andrebbe evitata perché fa fermentare gli alimenti appena ingeriti. Molto meglio, a questo punto, la frutta disidratata, ma senza esagerare, perché è pur sempre molto zuccherina e se abbinata a panettone, pandoro e torrone rischia di far impennare l’apporto calorico. Quanti di voi, arrivano già alle prime ore di Santo Stefano con la classica acidità di stomaco, con il cerchio alla testa? Del resto, spesso le cene sono accompagnate da vino e bollicine che tendono ad acidificare il corpo e a sovraccaricare il fegato: basta assumere un basificante prima del riposo notturno, ovvero un mix di minerali facile da trovare anche in farmacia. Non avete tempo di andare in farmacia? Nulla di male, il rimedio della nonna è presto fatto: la limonata calda con una foglia di alloro può essere portentosa per stimolare la digestione. Basta cibo! Non se ne può più! In questi casi, digiunate, bevete solo acqua calda saltando il pasto successivo. Quindi se fate il cenone, saltate la colazione e pranzate il giorno dopo oppure, se fate il pranzo, saltate la cena e fate colazione il giorno dopo Poi è vero anche che non capita tutti i giorni di abbuffarsi come se non ci fosse un domani. Quindi, il consiglio, anche per un equilibrio mentale: “Godetevi il momento senza pensare troppo alle calorie o alla linea: non sarà un pasto un po’ più abbondante a mandare all’aria ciò che avete fatto fino a quel momento”, conclude la nutrizionista. Emanuela ha ricevuto il premio come Miglior Healthy Food Blog ai Cucina Blog Award de Il Corriere della Sera del 2018.

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